L’ingresso nel mondo della libera professione, per gli operatori sanitari del comparto, richiede non solo competenze tecniche e assistenziali, ma anche una solida conoscenza degli adempimenti previdenziali, assicurativi e fiscali che regolano l’attività autonoma.
Questo capitolo si propone di essere una guida pratica, chiara e aggiornata, per accompagnare ogni professionista nella gestione corretta delle proprie responsabilità amministrative.
Conoscere questi aspetti non è solo una formalità burocratica, ma uno strumento indispensabile per esercitare in sicurezza, per evitare sanzioni, cartelle esattoriali e spiacevoli conseguenze legate a omissioni involontarie.
Non bisogna temere la gestione fiscale e previdenziale: la paura nasce spesso dalla scarsa conoscenza o dal rivolgersi a consulenti non specializzati nel settore sanitario.
La gestione dei contributi, la corretta iscrizione agli enti previdenziali competenti, l’organizzazione dei pagamenti fiscali e delle coperture assicurative sono attività assolutamente alla portata di ogni libero professionista, purché affrontate con consapevolezza e con il giusto supporto.
Attraverso l’approfondimento di questo capitolo sarà possibile:
- Comprendere quali enti previdenziali sono obbligatori in base alla propria attività e come gestire correttamente i contributi;
- Conoscere le coperture assicurative obbligatorie e le polizze consigliate per tutelare la propria attività e i propri assistiti;
- Impostare correttamente il sistema fiscale più adatto (forfettario o ordinario), evitando errori che possono comportare sanzioni future;
- Acquisire strumenti utili per gestire in autonomia o monitorare correttamente il lavoro dei consulenti fiscali, assicurativi e previdenziali.
NOTA BENE:
- Il regime fiscale (ordinario o forfettario) riguarda come paghi le tasse (IRPEF, IVA, ecc.) allo Stato.
- L'ente previdenziale riguarda come versi i contributi previdenziali per costruirti la pensione.
In questa prima edizione, verrà approfondito l’ente previdenziale delle professioni infermieristiche (ENPAPI). Seguendo le indicazioni contenute in questa sezione, ogni professionista, in particolare l’infermiere, potrà esercitare con tranquillità, trasformando gli aspetti burocratici da possibile ostacolo a elemento di forza della propria attività libero-professionale.
ASPETTI PREVIDENZIALI
Per assicurare la tutela previdenziale obbligatoria in favore degli infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d'infanzia, che esercitano l'attività in forma libero professionale, è stato istituito il 24 marzo 1998 con Decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, emanato di concerto con il Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, a seguito del Decreto Legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, l'Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (ENPAPI).
L’infermiere che eserciti in modalità diverse da quella subordinata deve inviare all’Ente entro sessanta giorni dalla data di inizio dell’attività libero professionale la domanda di iscrizione.
Dalla data di decorrenza dell’iscrizione (coincidente con la data di inizio attività), l’iscritto comincia a maturare i requisiti necessari per acquisire il diritto a ricevere le prestazioni previdenziali ed assistenziali erogate dall’Ente e ha l’obbligo di versare i contributi, suddivisi in contributo soggettivo, integrativo e di maternità e di trasmettere annualmente le dichiarazioni reddituali.
Il contributo soggettivo è la principale base di calcolo per determinare l’importo lordo annuo, alla decorrenza, delle prestazioni previdenziali. Il contributo integrativo è destinato all’incremento del montante contributivo individuale, alla copertura delle prestazioni assistenziali ed alla copertura delle spese di gestione. Il contributo di maternità è dovuto da tutti gli iscritti all’Ente, indipendentemente dal sesso e dall’età, ed è destinato alla copertura delle indennità di maternità erogate a favore delle libere professioniste ai sensi del D. Lgs 151/2001.
ENPAPI eroga prestazioni pensionistiche di vecchiaia, invalidità, inabilità e superstiti (reversibilità ed indirette), calcolate con il sistema contributive.
Eroga, altresì, prestazioni assistenziali, attraverso le quali gli iscritti sono sostenuti in casi meritevoli di soccorso, ovvero qualora siano presenti condizioni che possano arrecare un disagio economico all’iscritto o al suo nucleo familiare: indennità di malattia, intervento per stato di bisogno, contributo per spese funebri, contributo per avvio attività, borse di studio, trattamenti economici speciali, sussidio portatori di handicap, contributo per spese acquisto libri di testo, sussidio asili nido, contributo prima casa, intervento per calamità naturali.
In data 29 marzo 2013, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha approvato il Regolamento della Gestione Separata ENPAPI, che disciplina, dal 1° gennaio 2012, uno specifico assoggettamento contributivo, riservato ai professionisti titolari di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, anche non abituale o prestazione occasionale.
Diversamente dalla Gestione Principale, mentre il professionista collaboratore è tenuto alla presentazione della domanda di iscrizione, è il committente tenuto alla comunicazione dei dati retributivi relativi ai propri collaboratori ed al pagamento della contribuzione dovuta, così come previsto per i collaboratori iscritti alla Gestione Separata INPS. La contribuzione dovuta è posta per due terzi (2/3) a carico del committente e per un terzo (1/3) a carico del collaboratore.
Gli iscritti alla Gestione Separata hanno diritto all’erogazione delle prestazioni pensionistiche di
vecchiaia, invalidità, inabilità, superstiti (reversibilità o indirette) e delle prestazioni assistenziali, quali indennità di maternità e paternità, indennità per congedo parentale, assegno per il nucleo familiare e indennità di malattia e di degenza ospedaliera.
Nel link la guida pratica:
ASPETTI FISCALI
Quando si avvia un’attività libero-professionale con apertura della partita iva, una delle prime e più importanti decisioni da prendere riguarda la scelta del regime fiscale.
In linea generale si consiglia vivamente di ricorrere al supporto di commercialisti specializzati nel settore sanitario, data la complessità, variabilità e delicatezza delle normative fiscali e previdenziali. Questa scelta non è banale: incide sulla quantità di tasse da pagare, sulle modalità di gestione contabile e sugli adempimenti da rispettare.
La scelta del regime fiscale più adatto dipende principalmente da:
- Quanti costi prevedi di sostenere per svolgere la tua attività (ad esempio: strumenti di lavoro, studio, consulenze, software gestionali).
- Quali incassi pensi di ottenere ogni anno (cioè i compensi che prevedi di fatturare).
REGIME ORDINARIO
Nel regime ordinario, le tasse (IRPEF) si pagano su quello che resta dopo aver sottratto dai tuoi guadagni:
- le spese effettivamente sostenute (fatture d’acquisto, affitti, strumenti, spese telefoniche, assicurazioni, ecc.);
- i contributi previdenziali versati.
La tassazione IRPEF è a scaglioni progressivi:
Scaglione di Reddito |
Aliquota IRPEF |
Fino a 28.000€ |
23% |
Da 28.000,01€ a 50.000€ |
35% |
Oltre 50.000,01€ |
43% |
Ti conviene scegliere il regime ordinario se:
- prevedi molti costi da scaricare (spese alte di gestione);
- pensi di fatturare oltre 85.000€-100.000€ all’anno.
Base di calcolo tasse (imponibile) nel regime ordinario:
Incassi – Costi effettivi – Contributi previdenziali = Imponibile su cui si applica l’IRPEF
REGIME FORFETTARIO
Il regime forfettario è pensato per chi ha attività di dimensioni contenute. Ha regole semplificate, tasse più basse e meno burocrazia.
- Non si scaricano le spese effettive.
- L’imponibile si calcola applicando un coefficiente di redditivitàpredeterminato dallo Stato in base all’attività.
Tassazione agevolata è nata per supportare l’inizio di nuove attività. Infatti prevede:
Requisiti |
Aliquota IRPEF |
nei primi 5 anni di attività |
5% |
dal sesto anno in poi. |
15% |
ADEMPIMENTI ASSICURATIVI
Esiste l'obbligo anche per i liberi professionisti di stipulare una polizza assicurativa per i rischi
derivanti dalla propria attività (DPR 137/2012, art. 5). Si ritiene opportuno sottolineare alcune
caratteristiche della polizza che il professionista dovrà contrarre, nello specifico per quanto
riguarda la copertura di colpa e colpa grave:
- massimale normativamente adeguato (DM 232/2023, art.4), in considerazione dell’alto valore del bene salute leso;
- presenza delle cosiddette clausole retroattive ed ultrattive, almeno decennali, che prevedono la copertura anche retroattivamente e a polizza cessata dei sinistri accaduti nel periodo di copertura;
- specificazione dell’ambito di attività/specializzazione del professionista, in modo che sia messa in chiaro l’entità del rischio che l’assicuratore va a coprire;
- estensione della copertura anche al danno erariale, per quei professionisti che operano presso pubbliche amministrazioni.