Page 25 - Napolisana n°4.2021
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Il Policlinico Federico II è a misura di donna

    NAPOLI - L’Azienda Ospedaliera           misura di donna» per il biennio 2022-        nere, queste le caratteristiche del Policli-
Universitaria Federico II ha ricevuto dalla  2023. Servizi dedicati alla prevenzione,     nico Federico II per le quali ONDA ha at-
Fondazione Onda (Osservatorio nazio-         diagnosi e cura delle principali patologie   tribuito tre «bollini rosa». Tre i criteri di
nale sulla salute della donna e di genere),  che riguardano l’universo femminile ed       valutazione tenuti in considerazione, si
per il quinto biennio consecutivo, il mas-   un’offerta assistenziale orientata trasver-  legge in una nota: la presenza di specialità
simo riconoscimento come ospedale «a         salmente a uomini e donne in ottica di ge-   cliniche che trattano problematiche di sa-
                                                                                          lute tipicamente femminili e trasversali ai
                                                                                          due generi che necessitano di percorsi dif-
                                                                                          ferenziati; la tipologia e l’appropriatezza
                                                                                          dei percorsi diagnostico-terapeutici e dei
                                                                                          servizi clinico-assistenziali in ottica mul-
                                                                                          tidisciplinare gender-oriented; l’offerta di
                                                                                          servizi relativi all’accoglienza delle utenti
                                                                                          alla degenza della donna a supporto dei
                                                                                          percorsi diagnostico-terapeutici e infine il
                                                                                          livello di preparazione dell’ospedale per
                                                                                          la gestione di vittime di violenza fisica e
                                                                                          verbale.

Asl Napoli 1 introduce nuovo metodo diagnosi tumore prostata

    NAPOLI - L’Asl Napoli 1 Centro mette in campo nuove tecnologie
per la diagnosi del tumore della prostata, con una metodica di ultima
generazione che entra in servizio all’Urologia del Presidio Sanitario
Intermedio Napoli Est di Barra guidato dal dottor Franco Franzese. La
procedura, spiega l’Asl in una nota, conosciuta in medicina come Fu-
sion Biopsy, rappresenta la nuova frontiera nella diagnosi del tumore
della prostata. «L’impiego combinato di software di ultima generazione
integrati negli ecografi - spiega Franzese - ci consente di sovrapporre
le immagini della risonanza magnetica multiparametrica con quelle del-
l’ecografia, dando all’urologo la possibilità di effettuare il prelievo nella
lesione, centrando le zone sospette per processi tumorali». Tra i van-
taggi di questa procedura c’è il fatto di essere meno invasiva rispetto
alle biopsie ecoguidate tradizionali, perché sono necessari meno pre-
lievi di tessuto prostatico e, di conseguenza, si ha una riduzione delle
complicanze post-biopsia. Ancora, aumenta la possibilità di identificare
neoplasie clinicamente significative, e le stesse sono definite meglio
nella loro estensione. «Grazie a questa tecnica - dice il direttore sanita-
rio aziendale Mariella Corvino - possiamo ora garantire una migliore
assistenza e tempi di diagnosi molto ridotti, quindi una maggiore pos-
sibilità di successo dei trattamenti. Si ha inoltre una gestione ottimale
del paziente, visto che questa procedura contribuisce in maniera signi-
ficativa a selezionare i casi da sottoporre a intervento chirurgico ur-
gente, perché clinicamente rilevanti, distinguendoli da quelli non
aggressivi». Circa il 30% degli ultracinquantenni e l’80% degli ultra-
ottantenni vengono colpiti in Italia dal tumore della prostata, una neo-
plasia che fa registrare ogni anno 45mila nuovi casi, arrivando ad essere
classificata come la terza causa di morte. «Dati che confermano quanto
sia fondamentale da parte delle strutture sanitarie adottare strumenti di
prevenzione efficaci ed affidarsi a specialisti di provata esperienza»,
commenta il direttore generale dell’Asl Ciro Verdoliva.
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