Page 21 - Napolisana n°3.2021
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Revisioni e aggiornamenti
rurgica e al rischio di insorgenza di laparoceli. P: Pazienti sottoposti ad interventi chirurgici d’urgenza;
Le sindromi peritonitiche più frequentemente trattate per via
I: Utilizzo di un approccio laparoscopico;
laparoscopica riguardano l’appendicite acuta, la perforazione del
diverticolo di Mekel, l’ulcera perforata e le perforazioni coliche C: Utilizzo della tecnica open;
(preferibilmente isolate, senza un quadro di peritonite stercoracea
conclamata). Outcome ottimale in termini di riduzione del dolore chi-
O: rurgico, dei tempi e dei costi di degenza e dei tempi di
L’impiego della metodica laparoscopica trova una valida in-
dicazione anche nelle occlusioni da briglie aderenziali. recupero post-operatori.
Per ciò che concerne i traumatismi addominali, invece, si ri- Obiettivi dello studio:
tiene si debba essere estremamente prudenti, in quanto il rischio
di embolia gassosa risulta essere molto elevato a causa dell’in- Ai fini di raggiungere l’outcome desiderato, ossia quello di ri-
versione di flusso all’interno di vasi venosi beanti, evenienza fre- durre il dolore chirurgico, i tempi di recupero post-operatori ed i
quente nelle lesioni delle vene sovraepatiche. tempi di degenza con i costi che essi comportano; lo studio con-
dotto intende proporre un protocollo da adottare ai fini di poter
In alcuni casi, la presenza di lesioni comunicanti con il torace incentivare l’utilizzo di un approccio laparoscopico anche nei casi
potrebbe rappresentare una controindicazione all’induzione dello di urgenza, guidando gli operatori ed orientandoli verso l’ado-
pneumoperitoneo per il rischio di insorgenza di pneumotorace zione della “best practiceâ€.
iperteso.
Si intende precisare che l’adozione di un protocollo non in-
Le lesioni di organi parenchimatosi possono essere trattate tende suggellare azioni e procedure rendendole immodificabili.
mediante approccio laparoscopico, procedendo sia con una rese- Esso ha lo scopo di facilitare le fasi procedurali inspirandosi alle
zione o con l’applicazione di collanti biologici, fino all’arresto Evidenze Scientifiche. Ogni protocollo può e deve essere “riadat-
del sanguinamento (per le lesioni di minima entità ). tato†dai componenti dell’équipe secondo le singole esigenze,
adeguandosi alla realtà sanitaria in cui viene adottato.
Le procedure che si attuano in caso di urgenza, nel momento
in cui si decide di optare per un approccio laparoscopico, sono le Materiali & Metodi:
seguenti:
Criteri di inclusione e di esclusione:
1) Induzione dello peumoperitoneo mediante “Open laparo-
scopy†o mediante introduzione dell’ago di Veress; Il criterio di inclusione è dato da tutti quegli interventi chirur-
gici d’urgenza che non rientrano tra le controindicazioni soprain-
2) Introduzione del primo trocar (Hasson) dopo la prova pneu- dicate e che, dunque, possono ritenersi candidabili ad un
matica in sede para- ombelicale, in modo da poter collocare approccio chirurgico laparoscopico.
l’ottica in posizione centrale ed accedere visivamente all’in-
tera cavità addominale. Il criterio di esclusione è dato dalla presenza di fattori che ren-
dono impossibile l’esecuzione di un intervento mediante tecnica
3) L’esplorazione deve procedere in maniera graduale, e deve es- laparoscopica.
sere guidata da quelli che sono i reperti obiettivi o radiologici
rinvenuti in fase preoperatoria; Protocollo adottato presso
l’A.O. dei Colli
Posizionamento, sotto visione, di un secondo trocar, attraverso presidio Monaldi
il quale è possibile introdurre uno strumento da presa o una can- U.O.C. CHIRURGIA GENERALE
nula di irrigazione/aspirazione, che consenta di espletare una fun- (Centro di Ch. Mini-invasiva
zione palpatoria e che, al tempo stesso, renda possibile il lavaggio e Robotica)
del cavo addominale. Direttore:
Prof. Diego Cuccurullo
Va ricordato che tali procedimenti sono sempre associati a mo- LAPAROSCOPIA D’URGENZA
dificazioni della posizione del letto operatorio.
Quesito clinico:
In un’epoca di progresso e di innovazione che vede l’affer-
mazione sempre più incisiva e decisa di tecniche mini-invasive
da adottare nella cosiddetta chirurgia d’elezione, il dubbio comin-
cia a sorgere per ciò che concerne gli interventi in urgenza.
Quando, in caso di urgenza, è possibile procedere con un ap-
proccio laparoscopico? Quanto incide sulla buona riuscita di que-
sti interventi la bravura dell’operatore, la formazione/preparazione
dell’intera équipe e la disponibilità di sale operatorie provviste di
innovativi sistemi integrati?