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Dicembre 2018                                                                                                               3

               L’Editoriale

               di Ciro Carbone

Sistema salute a rischio default
Più investimenti e più lavoro

L’ultimo convegno organizzato da Opi Napoli                  sogno formativo a breve termine permetterà di colmare
           sui 40 anni del Sistema sanitario nazionale si    questi gap. Relativamente alla spesa, è bene precisare
           è concluso con un evidente messaggio. Il si-      che tra blocco del turnover e mancati rinnovi contrat-
stema salute nazionale rischia seriamente di naufragare.     tuali dal 2004 al 2016 la spesa per il personale dipen-
E con esso i principi ispiratori che l’hanno caratteriz-     dente e per quello convenzionato di fatto è rimasta
zato: universalità, solidarietà e equità delle cure. Cri-    invariata. In altre parole, buona parte dei tagli alla sa-
teri e valori che hanno guidato in questi ultimi 40anni la   nità l’ha pagata il personale, sia in termini di riduzione
nostra sanità, facendone una delle più solide, funzionali    delle assunzioni, sia in termini di mancato riconosci-
e socialmente apprezzate al mondo. Da qualche tempo          mento economico.
non è più cosi. Squilibri territoriali la rendono poco
equa, carenze di risorse finanziarie e umane allungano         Visto lo scenario, accogliamo come un felice cambio
le liste d’attesa, depauperano il territorio, allontano il   di passo quanto annunciato dal Governatore della Cam-
cittadino dalle cure, oppure lo avvicinano al privato (per   pania per un’imminente apertura a 7600 nuovi posti di
hi se lo può permettere).                                    lavoro nella sanità campana.
  L’ultimo rapporto della Corte dei Conti è amaro. Ci
dice che i “tagli in sanità hanno comportato una ridu-         Il programma di occupazione promosso da De Luca
zione dell’equità nell’accesso alle cure”. Dopo oltre 10     lo accogliamo come una buona notizia per tutta la sanità
anni di tagli drastici, le risorse disponibili non sono più  campana e per i cittadini in primo luogo. Ma non di-
sufficienti a mantenere in equilibrio il sistema. Non lo     mentichiamo, naturalmente, i tanti giovani infermieri in
dicono solo gli infermieri. Il rapporto Ocse 2018 dice       attesa da anni di una stabilizzazione. Sarebbe anche il
ad esempio che “in Italia è sempre più a rischio il diritto  giusto coronamento ad una vertenza occupazionale che
ad una sanità universalistica”. I dati disponibili sul sito  la professione porta avanti da anni per favorire il rien-
della Commissione Europea confermano che il pro-             tro dei tanti colleghi infermieri e infermiere pediatriche
gressivo depauperamento del Sistema sanitario nazio-         che lavorano fuori regione, per ottenere l’apertura di
nale sta aprendo una strada iniqua verso quello che già      concorsi e la stabilizzazione dei precari, ove ancora esi-
viene definito Secondo Pilastro e cioè la sanità integra-    stenti. E l’esaurimento di tutte le forme di lavoro atipico.
tiva. Cioè un sistema salute non a portata di tutti. Già     Penso ai tanti colleghi interinali ed ai colleghi che la-
adesso gli italiani pagano di tasca propria circa un         vorano su progetti regionali e/o aziendali. Abbiamo bi-
quarto delle spese totali per stare in salute, ovvero poco   sogno di tutti per restituire ai cittadini napoletani e della
meno di 40 miliardi di euro.                                 Campania quell’offerta di salute che meritano. Sulla
  Un dato significativo visto che sposta il finanaiza-       scrivania del Presidente De Luca c’è ancora il docu-
mento del sistema sempre più a carico dei cittadini. E       mento inviato dall’Opi Napoli nel quale si parla di atti-
allora, o non si capisce, oppure qualcuno ha già deciso      vazione di nuovi modelli organizzativi e adeguati
diversamente: l’emergenza delle emergenze è, senza           percorsi clinico-assistenziali: ospedali di comunità, am-
ombra di dubbio, il mancato finanziamento.                   bulatori infermieristici, infermiere di famiglia e di co-
  Il costante definanziamento del sistema sanitario na-      munità.
zionale porta con se da oltre un decennio un progres-
sivo esodo del personale sanitario. Infermieri prima di        Tante strade per creare occupazione migliorando l’as-
tutto. L’Italia figura in fondo alla classifica Ocse (cioè   sistenza. Mettendo insieme tutto questo, recuperando i
dei paesi sviluppati) per numero di infermieri occupati      posti persi per il blocco del turn over, l’applicazione
per 1000 abitanti (5,4 vs 9) e per rapporto infer-           della normativa comunitaria sull’orario di lavoro e
mieri/medici (1,4 vs 2,8). In estrema sintesi, abbiamo       quanto prevede la programmazione sulla sanità territo-
pochi infermieri in attività e con un’età media molto        riale, si potrebbero creare abbastanza posti di lavoro. I
avanzata. Difficilmente la programmazione del fabbi-         numeri diffusi dalla Ragioneria dello Stato dicono che in
                                                             Campania mancano all’incirca 9mila infermieri. Quindi
                                                             saremo attenti a che gli infermieri siano giustamente
                                                             considerati. Ma siamo fiduciosi.
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